Ragazza sfregiata con acido a Rimini: CGIL chiede confronto con Istituzioni e Prefetto


Rimini 11 gennaio 2017
– Ancora un corpo di donna straziato. Niente che si possa dire di più rispetto all’orrore tante volte descritto, allo sconvolgimento che procura lo scempio di un corpo e la mente di una donna torturata dalle sevizie di chi ha deciso di distruggere la sua libertà e la sua vita.

Ma anche nel caso della ragazza riminese sfregiata con l’acido da un uomo che conosceva ma che non voleva più vedere, il fatto non è avvenuto all’improvviso.
Le ultime notizie riportano che c’erano state denunce, c’era stato un ammonimento nei confronti dell’uomo da parte della Questura.

La violenza sulle donne però non è un reato come gli altri e anche se sono state fatte delle leggi specifiche e se è stato introdotto un inasprimento delle pene c’è da chiedersi: gli operatori hanno una formazione adeguata per valutare le situazioni di rischio? Le donne perseguitate e vittime di violenza fino a che punto sono sostenute prima che la situazione degeneri irreversibilmente? Quante risorse vengono stanziate per i centri di assistenza e antiviolenza? Come rendere effettivi, quando esistenti, i provvedimenti restrittivi nei confronti dei persecutori e dei soggetti violenti?

Sono domande concrete che ogni volta si ripropongono e restano senza risposta fino alla violenza successiva.

Ci rivolgiamo alle altre Organizzazioni Sindacali, alle associazioni impegnate su questo fronte per riprendere una discussione sulle iniziative che è possibile attuare, ognuno con le proprie competenze. A questo proposito riteniamo urgente e indispensabile un confronto con le Istituzioni a partire dal Prefetto. Da anni tante persone fuori e dentro le associazioni, sono impegnate, pur nella ristrettezza delle risorse, a fare il possibile, ma perchè questa violenza si arresti occorre di più e un maggiore coinvolgimento da parte di tutti.

Claudia Cicchetti Segreteria CGIL Rimini

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