
Mutonia, emblema di quell’antifragilità che ne ha consentito negli anni lo sviluppo e la sopravvivenza, è messa a repentaglio da una recente sentenza del Consiglio di Stato. La situazione per Mutonia – e perciò per un aspetto culturale caratteristico di Santarcangelo di Romagna – è delicata, ma anche emblematica di un conflitto più ampio tra legalità formale e valore culturale. Si tratta di un conflitto auspicabilmente da risolvere favorendo gli interessi generali. Mutonia non è solo un insediamento “anomalo”, è un simbolo di creatività, di riuso intelligente e di libertà artistica. Da più di trent’anni ha dato vita a un microcosmo che ha arricchito la scena culturale di Santarcangelo di Romagna e dell’intera provincia di Rimini, attirando turisti, artisti e curiosi da tutto il mondo. Mutonia è diventato così l’esempio di un laboratorio permanente che mostra una strada per ripensare la socialità ed il lavoro, negli spazi urbani e nelle zone periferiche.
Chiaramente le questioni legali sono comprensibili – del resto le regole urbanistiche esistono per un motivo – ma sarebbe miope ridurre Mutonia a una semplice “irregolarità edilizia”. Il tessuto sociale e artistico che ha costruito, insieme alla sua comunità, merita un compromesso che preservi l’area senza snaturarla. In questo senso assume grande rilevanza il tema della rigenerazione urbana, che proprio per sua natura implica il ripensamento di degli spazi cittadini favorendo soluzioni innovative.
CGIL Rimini pur rispettando le sentenze giudiziarie, appoggia le iniziative a favore di Mutonia, a partire da quelle che saranno messe in campo dal Comune di Santarcangelo di Romagna.
Rimini, 28 febbraio 2025
Camera del Lavoro Territoriale – CGIL Rimini