COLLABORATORI: GARANTIRE SALVAGUARDIA DEI COMPENSI DALL’ AUMENTO DELL’ALIQUOTA PREVIDENZIALE

Comunicato stampa – “Occorre intervenire per riequilibrare la disparità fra il carico contributivo dei collaboratori e quello dei dipendenti, evitando che gli aumenti dell’aliquota previdenziale previsti dalla Legge Fornero si scarichino sui compensi dei lavoratori determinandone una cospicua riduzione”.

Così ribadisce NIdiL Cgil nazionale dopo la pubblicazione della nota INPS sull’applicazione della Legge Fornero sul Mercato del Lavoro e successiva Legge 81/2017, che dal 1° gennaio 2018 prevede che l’aliquota contributiva dei collaboratori sia pari al 34,23%, di cui l’11,41% in capo al lavoratore. Per i dipendenti, invece, l’aliquota previdenziale è pari al 9,19%.

Una discriminazione incomprensibile – denuncia NIdiL – resa ancor più odiosa dal fatto che a pagarne le conseguenze è una categoria di lavoratori fra le più deboli nel Mercato del Lavoro. I compensi dei collaboratori sono già spesso molto bassi, anche perché il legislatore del Job’s Act ha cancellato la norma che disponeva non potessero essere inferiori ai salari del dipendente corrispondente. Allo stesso tempo, però, sono fra i maggiori contribuenti dell’Inps, aiutando in maniera cospicua a ripianare le gestioni in deficit dell’Istituto.

Pur ritenendo corretta la parità contributiva fra dipendenti e collaboratori nell’ottica di una migliore prospettiva pensionistica (anche se da sola non sufficiente), il mancato intervento sul riequilibrio del carico contributivo ha determinato decurtazioni di compenso dei collaboratori già a partire dal 2016 (anno in cui già pagavano una quota contributiva superiore ai lavoratori subordinati).

In questi anni, nelle diverse Leggi di Bilancio, abbiamo sostenuto specifici emendamenti sulla necessità di porre rimedio a questo problema, ma gli allarmi che abbiamo lanciato sono rimasti inascoltati nella totale indifferenza del Governo e del Parlamento.

Da parte nostra, continueremo a batterci per il ripristino di una condizione di equità e non discriminazione fra i lavoratori promuovendo, come stiamo già facendo, anche per via di accordi contrattuali il recupero di un corretto riparto dell’aliquota contributiva che tuteli i compensi dei collaboratori”.

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CGIL CISL UIL

CGIL Rimini, CISL Romagna, UIL Rimini dopo aver incontrato la Questora Dott.ssa Rosanna Lavezzaro hanno incontrato la PrefettaDott.ssa Rosa Maria Padovano: l’attenzione al contrasto ad illegalità diffuse, alla sicurezza e alla criminalità organizzata al centro dei temi posti dalle Organizzazioni Sindacali.

Il 26 aprile presso il Palazzo dell’Ufficio Territoriale del Governo la Prefetta Dott.ssa Rosa Maria Padovano ha ricevuto le Segretarie Isabella Pavolucci, Elena Fiero e Giuseppina Morolli rispettivamente per CGIL Rimini, CISL Romagna, UIL Rimini, già ricevute precedentemente anche dalla Questora Dott.ssa Rosanna Lavezzaro il 27 marzo. Entrambi gli incontri hanno consentito alle Organizzazioni Sindacali di esporre i temi che per il nostro territorio suscitano più preoccupazione e di condividere l’intenzione di creare una interazione strutturale a partire dai temi relativi alla gestione dell’immigrazione, alla sicurezza e al contrasto all’illegalità. In particolare sul tema del contrasto alla criminalità organizzata, pur in un contesto riminese che vede molteplici iniziative del mondo dell’associazionismo e sindacale utili a rafforzare i necessari anticorpi, permane un tessuto economico quanto mai fertile per il radicamento delle mafie. A livello regionale CGIL-CISL-UIL – assieme a Libera ed Avviso Pubblico - da tempo hanno elaborato una strategia sul tema più complessivo della “Legalità” attraverso la diffusione e la richiesta di applicazione del “Manifesto per la legalità in Romagna”. Se infatti è vero che è la crisi a creare un tessuto fertile per le mafie, va affermato ancora una volta e con forza che un territorio – come quello riminese – dove fenomeni di illegalità fiscale e sul lavoro sono troppo diffusi, creano un ambiente favorevole alla mimetizzazione del fenomeno mafioso. CGIL CISL UIL nelle prossime settimane chiederanno alla Questura un ulteriore incontro al fine di valutare la possibilità di formalizzare un accordo territoriale di collaborazione operativa e trasmetteranno alla Prefettura la richiesta di costituzione del Tavolo Provinciale permanente sulle aziende sequestrate e confiscate. Riteniamo, proprio alla luce dell’attuale contesto, che le aziende e i beni confiscati