Il Governo mette le mani nelle tasche dei pensionati. Presidio 4 gennaio a Rimini. La mobilitazione non è che all’inizio

Comunicato stampa. I pensionati protestano perché ancora una volta il Governo di turno ha deciso di fare cassa su di loro. La manovra di Bilancio 2019 ha introdotto, infatti, il blocco dell’indicizzazione delle pensioni per gli importi superiori a 1.522 euro lordi (1.100 euro netti che proprio pensioni d’oro non sono). Secondo alcune stime questa mancata rivalutazione, che il precedente Governo si era impegnato a superare, dal 2011 al 2019 avrebbe già comportato una perdita netta di mille euro all’anno. Un vero e proprio furto ai danni di persone molte delle quali hanno lavorato una vita intera per assicurarsi la sopravvivenza. Una misura inaccettabile!

Già nei giorni scorsi in diverse città italiane si sono svolti dei presidi di protesta. A Rimini i sindacati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uil Pensionati manifesteranno Venerdì 4 Gennaio 2019 davanti alla Prefettura a partire dalle 10.30. Al Prefetto, che ha dato la propria disponibilità a ricevere una delegazione, sarà consegnata una lettera affinché venga inoltrata al Presidente del Consiglio. A quello stesso Presidente che non si è fatto scrupolo di sbeffeggiare i pensionati paragonandoli all’Avaro di Molière. Eppure dovrebbe sapere che a differenza della maggioranza dei pensionati che andrà a colpire, l’Avaro di Molière era ricco veramente.

Il 10 dicembre scorso il Presidente del Consiglio Conte aveva incontrato le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil a cui erano state fatte proposte a sostegno dello sviluppo, degli investimenti, dell’occupazione, del sistema di welfare pubblico, della previdenza e del sistema educativo nazionale. A conclusione di tale incontro ne era scaturito un impegno al confronto sulle singole misure. Ma, non solo il confronto con il Sindacato non c’è stato, addirittura neppure il Parlamento ha potuto discutere la Manovra di Bilancio che a quanto pare mostra molta attenzione verso gli inadempienti e gli evasori, togliendo agli onesti che hanno versato e versano regolarmente le tasse allo Stato.

Riteniamo inaccettabile questo metodo di Governo che mette le mani nelle tasche dei pensionati, andando ad alimentare le schiere dei nuovi poveri. Chiediamo che sia aperto un confronto, partendo dal contenuto delle proposte di Cgil, Cisl e Uil su Sanità, Non autosufficienza, Previdenza e Fisco per lavoratori e pensionati italiani, i più tartassati in Europa, proposte che risultano disattese dalla legge di Bilancio.

I pensionati non si sono mai sottratti alla solidarietà, che è peraltro lo spirito ispiratore del sistema previdenziale pubblico, e dalla necessità di acquisire, già oggi, una pensione contributiva di garanzia per i giovani. Di tutto questo però non vi è traccia nella Legge di Bilancio.

I pensionati faranno sentire la loro voce proseguendo nella mobilitazione e già si preannuncia, entro gennaio, una manifestazione nazionale CGIL CISL UIL contro l’insieme della Manovra di Bilancio.

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