Un’economia alimentata a voucher è già in agonia. No agli emendamenti alla “manovrina”

L’onorevole Tiziano Arlotti non demorde, lui ai voucher non rinuncia. Anche se per la loro abolizione sono state raccolte milioni di firme (14.000 a Rimini), anche se il Governo, forse per paura di un’altra clamorosa sconfitta referendaria, ha fatto votare al Parlamento una legge di abrogazione, anche se l’abuso che se ne è fatto è stato ammesso universalmente. Evidentemente si tenta di far entrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta, lavoro povero e sfruttato come foglia di fico per il lavoro nero.

L’On. Arlotti avrebbe proposto alcuni emendamenti alla manovrina correttiva per reintrodurre, in attesa di una nuova disciplina, i voucher per le attività stagionali, da usare fino al 31 dicembre 2017 e per rendere strutturale l’ampliamento dell’indennità Naspi (ex disoccupazione) a 4 mesi per i lavoratori stagionali dei settori turistico e termale.

Alcune considerazioni:

Dietro ai due milioni di voucher utilizzati nel 2016 nella nostra provincia (seconda dopo Bolzano) si nasconde il lavoro irregolare, infatti, come è noto, nella stragrande maggioranza dei casi un voucher non corrisponde veramente ad un’ora di lavoro (ti dò un voucher, sono coperto in caso di controlli e il resto è in nero). Quindi, se il lavoratore viene pagato in minima parte con i voucher e per il resto in nero, come potrebbe prendere la Naspi?

Se il turismo della Riviera per sopravvivere o per fare profitto ha bisogno dello sfruttamento della manodopera, e cioè del sistema voucher come sopra descritto, significa che siamo alla canna del gas, meglio fare altro. Non sarebbe dunque il caso che la Politica, a cominciare da quella riminese, inizi ad occuparsi di questa situazione, a partire dal crollo del reddito dei lavoratori e dal proliferare del lavoro povero che non consente a molte famiglie una vita dignitosa?

Ai politici e agli imprenditori orfani dei voucher va comunque detto che già oggi ci sono leggi e contratti di lavoro che concedono ampi margini di flessibilità per la stagionalità come ad esempio il lavoro a chiamata o ad intermittenza, i contratti a termine, i contratti week end, che, se utilizzati, garantiscono maggiormente chi lavora e forse consentono anche di percepire i 4 mesi di Naspi.

La CGIL, semmai si dovesse tentare di reintrodurre i voucher, chiamerà in causa la Cassazione come già annunciato. Da subito, invece, chiediamo ai parlamentari, a partire da quelli riminesi, di mettere mano in Parlamento alla Carta dei Diritti depositata dalla CGIL che indica anche come pagare i non assunti in pianta stabile o chiamati in modo saltuario. Carta nella quale indichiamo quali diritti e doveri nel lavoro debbano essere rispettati in un paese civile perché, come recita l’art. 1 della Costituzione, l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e non sullo sfruttamento.

Graziano Urbinati Segretario Generale CGIL RN  

Isabella Pavolucci Segretario Generale FILCAMS CGIL RN

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CGIL CISL UIL

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Il 26 aprile presso il Palazzo dell’Ufficio Territoriale del Governo la Prefetta Dott.ssa Rosa Maria Padovano ha ricevuto le Segretarie Isabella Pavolucci, Elena Fiero e Giuseppina Morolli rispettivamente per CGIL Rimini, CISL Romagna, UIL Rimini, già ricevute precedentemente anche dalla Questora Dott.ssa Rosanna Lavezzaro il 27 marzo. Entrambi gli incontri hanno consentito alle Organizzazioni Sindacali di esporre i temi che per il nostro territorio suscitano più preoccupazione e di condividere l’intenzione di creare una interazione strutturale a partire dai temi relativi alla gestione dell’immigrazione, alla sicurezza e al contrasto all’illegalità. In particolare sul tema del contrasto alla criminalità organizzata, pur in un contesto riminese che vede molteplici iniziative del mondo dell’associazionismo e sindacale utili a rafforzare i necessari anticorpi, permane un tessuto economico quanto mai fertile per il radicamento delle mafie. A livello regionale CGIL-CISL-UIL – assieme a Libera ed Avviso Pubblico - da tempo hanno elaborato una strategia sul tema più complessivo della “Legalità” attraverso la diffusione e la richiesta di applicazione del “Manifesto per la legalità in Romagna”. Se infatti è vero che è la crisi a creare un tessuto fertile per le mafie, va affermato ancora una volta e con forza che un territorio – come quello riminese – dove fenomeni di illegalità fiscale e sul lavoro sono troppo diffusi, creano un ambiente favorevole alla mimetizzazione del fenomeno mafioso. CGIL CISL UIL nelle prossime settimane chiederanno alla Questura un ulteriore incontro al fine di valutare la possibilità di formalizzare un accordo territoriale di collaborazione operativa e trasmetteranno alla Prefettura la richiesta di costituzione del Tavolo Provinciale permanente sulle aziende sequestrate e confiscate. Riteniamo, proprio alla luce dell’attuale contesto, che le aziende e i beni confiscati