Settimana cruciale per i Bilanci dei Comuni. Il punto sulla contrattazione sociale

Tagli alle risorse

La manovra economica del Governo, nel capitolo sui tagli alla spesa pubblica, rispetto allo scorso anno contiene la sottrazione di 1 miliardo di euro di trasferimenti ai Comuni. Inoltre, non prevede la proroga del blocco sull’aumento della tassazione locale e in particolare sull’addizionale Irpef. Cambiano i Governi ma l’andamento su questo fronte resta identico: si taglia a Roma e si scarica sulle Amministrazioni periferiche e di conseguenza sui cittadini, il peso della tassazione per poter coprire il fabbisogno locale di servizi e spesa sociale.

Questo è il primo principio di realtà con il quale occorre fare i conti ai tavoli di confronto con i Comuni sui Bilanci di previsione per l’esercizio finanziario.

Relazioni sindacali e disintermediazione

L’altro problema, che ci riguarda come sindacato, ma il discorso si potrebbe allargare anche ad altre componenti sociali, è che si è fatta strada in diversi ambienti politici e amministrativi una sorta di insofferenza verso il sindacato e l’idea che il dialogo sociale sia un esercizio di democrazia partecipativa di cui si può fare a meno. Il punto di approdo di questa idea diventa la disintermediazione, il superamento della rappresentanza, il rapporto diretto tra chi “comanda” e il popolo. Una strada molto pericolosa che magari non viene espressa esplicitamente, ma che viene perseguita nei fatti. Come si concretizza? Per esempio, stando all’oggetto, invitando le Organizzazioni sindacali a discutere del Bilancio a poche ore dal voto nei vari Consigli Comunali oppure non considerando per nulla la richiesta di incontro come hanno fatto, ad esempio, Misano, Novafeltria, Verucchio. La nostra è una denuncia nei confronti delle Amministrazioni Comunali che avanziamo non da ora e che, a parte qualche eccezione, intendiamo ribadire anche in questa occasione.

La contrattazione sociale

Da molto tempo la CGIL ha scelto di affiancare la tradizionale contrattazione nelle aziende con quella territoriale, sia sui temi sociali che di sviluppo locale. Una pratica di negoziazione con i Comuni, le Aziende di servizi, i Distretti socio-sanitari su prestazioni, tariffe e tanto altro, che diventa sempre più indispensabile in un contesto di progressiva riduzione delle risorse e di tagli che investono i cittadini, l’organizzazione sociale, la qualità e l’accessibilità dei servizi. Al centro della nostra attività di rappresentanza sono i bisogni e i diritti delle persone per accrescerne la qualità della vita e per contrastare situazioni sempre più pressanti ed estese di impoverimento.

Andamento del confronto

Questa è la settimana in cui molti Comuni approveranno i Bilanci di previsione.

Quanto affermato fin qui sulla situazione generale, fa ben capire che i presupposti per poter firmare degli accordi siano davvero pochi.

Per ovvie ragioni non possiamo in questo frangente dar conto di tutti i temi affrontati ai tavoli di confronto, ma ci limiteremo alla tassazione locale e alle spese in campo sociale.

Condizioni per raggiungere un accordo si stanno definendo a Santarcangelo e forse sarà l’unico ad essere sottoscritto, almeno per la CGIL. In questo Comune, dove si praticano buone relazioni sindacali, è stata aumentata la soglia dell’esenzione per l’addizionale Irpef da 13mila a 15mila euro e, per lo scaglione 15mila -28mila euro è stata applicata una riduzione del tributo come da noi richiesto.

Abbiamo incontrato disponibilità a discutere delle strutture che ospitano gli anziani, anche alla luce degli ultimi orribili fatti di cronaca, e condivisione sulla necessità di aprire un tavolo provinciale sullo sviluppo.

A Morciano, dove le relazioni sindacali procedono correttamente, non si chiuderà proprio con un accordo, ma è prevedibile la sottoscrizione di un verbale di incontro. Nel merito del Bilancio abbiamo espresso sostanzialmente un giudizio positivo pur ribadendo la necessità di eliminare o ridurre l’addizionale Irpef.

Neppure nel 2019 il Comune di Bellaria introdurrà la tassa di soggiorno, mentre manterrà l’addizionale Irpef. Anche per questo il nostro giudizio rimane negativo.

A San Giovanni in Marignano hanno dichiarato di essere costretti a rimodulare l’aliquota Irpef introducendo degli scaglioni (fino ad oggi avevano utilizzato una sorta di flat tax), ma riducendo l’esenzione da 13mila a 7mila euro. Di fronte alla nostra contrarietà sembra che porteranno il limite almeno a 10mila euro, ciò non toglie che il nostro giudizio permane negativo perché l’aumento del gettito dell’addizionale graverà ancora una volta su lavoratori dipendenti e pensionati che già contribuiscono per l’84%.

Con l’Amministrazione Comunale di Cattolica abbiamo avuto un incontro, ma non è stato possibile fare una discussione di merito perché non ci sono stati forniti elementi conoscitivi sufficienti. Attendevamo di essere riconvocati ma ciò non è ancora avvenuto. Da aggiungere che l’accordo stretto con la precedente Amministrazione per l’eliminazione dell’addizionale Irpef dal gennaio 2017, continuerà a non essere rispettato dall’attuale Amministrazione.

A Riccione e Rimini entrambe le Amministrazioni Comunali non hanno mantenuto corrette relazioni sindacali in merito ai Bilanci rendendosi disponibili a incontrarci a ridosso dei Conigli Comunali senza la possibilità di modifiche da parte sindacale. In particolare, per quanto riguarda il Comune di Riccione, ci preoccupa la scelta isolazionista del Comune, una sorta di sovranismo di periferia che ha già prodotto, per esempio, l’uscita dall’Acer e dall’Università.

Sul terreno della contrattazione sociale a nostro avviso si può e si deve fare di più. E’ indispensabile un salto di qualità fondato su un confronto permanente e non solo al termine del percorso sul Bilancio di previsione e sulla sua parte corrente, ma fin dall’elaborazione delle linee di programmazione della manovra; non solo sulla tariffazione locale, ma anche sugli investimenti, sugli appalti pubblici, sulla mobilità, l’ambiente, l’urbanistica e tutto ciò che è nell’interesse dei cittadini. Questo a prescindere dal colore politico delle Amministrazioni Locali verso cui la CGIL rivendica la sua totale autonomia.

Per tutto ciò abbiamo ritenuto opportuno fare il punto sulla contrattazione territoriale in maniera complessiva e non limitando il nostro giudizio a un singolo Comune.

I Segretari generali di CGIL e SPI CGIL Rimini

Primo Gatta – Meris Soldati

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In particolare, nel territorio riminese, si riscontra un aumento del 15,1% degli infortuni sul lavoro, con 305 denunce; un aumento superiore a quello regionale.