No all’aumento delle rette: CGIL-CISL-UIL scrivono ai Comuni della provincia di Rimini

Rimini, 18/1/2024

Al Sindaco/Alla Sindaca del Comune di

Bellaria – Igea Marina

Casteldelci

Cattolica

Coriano

Gemmano

Maiolo

Misano Adriatico

Mondaino

Montecopiolo

Montefiore Conca

Montegridolfo

Montescudo – Monte Colombo

Morciano di Romagna

Novafeltria

Pennabilli

Poggio Torriana

Riccione

Rimini

Saludecio

San Clemente

San Giovanni in Marignano

San Leo

Sant’Agata Feltria

Santarcangelo di Romagna

Sassofeltrio

Talamello

Verucchio

Sig. Sindaco/Sig.ra Sindaca,

CGIL CISL UIL e SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL EMILIA ROMAGNA, ritengono inaccettabile la decisione unilaterale con la quale la Giunta Regionale ha deliberato l’aumento delle rette delle CRA (case residenza per anziani) e dei CSRR (Centri socio-riabilitativi residenziali per disabili) in quanto inciderà fortemente sulle condizioni sociali delle famiglie colpite, in questi anni di crisi economica, da inflazione a due cifre, prezzi energetici alle stelle, senza adeguati recuperi da parte di salari e pensioni.

Un aumento consistente pari a 1.500 euro all’anno che per quanto riguarda il territorio riminese, coinvolge oltre 1.200 famiglie.

Davanti alla ripetuta richiesta di condividere la necessità di un adeguamento, le OO.SS. avevano indicato la necessità di:

  • collocare il tema delle rette nell’ambito che gli è proprio, cioè la definizione delle nuove regole dei criteri dell’accreditamento, perché è indispensabile mantenere un legame tra qualità del servizio offerto che deriverà dalle nuove regole di accreditamento e il tema delle tariffe e delle rette;
  • definire una retta regionale che assumesse l’ISEE per graduare linearmente gli importi per gli utenti per rendere il sistema più equo e non diversificato come è ora;
  • operare in ogni caso con gradualità.

La consapevolezza delle difficoltà rappresentate dalle scelte del Governo nell’ultima legge di bilancio, con l’accentuato sottofinanziamento del Servizio sanitario nazionale, il taglio dei fondi dedicati alla disabilità ed il mancato incremento del Fondo nazionale per la non autosufficienza, non può in alcun modo giustificare la scelta di ignorare l’impatto sociale della decisione regionale, mentre sorprende amaramente costatare che la Regione Emilia Romagna lasci inevasa anche una domanda di equità.

Le OOSS hanno pertanto chiesto di sospendere la delibera e di ricondurre il tema delle rette entro il confronto sull’accreditamento che è ancora aperto.

A sostegno di questa richiesta, CGIL CISL UIL e SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL EMILIA ROMAGNA, hanno attivato una iniziativa di mobilitazione unitaria in tutta la regione, con un presidio previsto il 13 febbraio davanti alla sede della Regione, consci che la scelta della Regione chiama direttamente in causa anche le responsabilità e le competenza dei Comuni.

Per questo, nel dare avvio alla mobilitazione territoriale, chiediamo che il tema sia discusso nelle sedi delle CTSS (Conferenze territoriali sociali e sanitarie) e nei Consigli Comunali.

Le chiediamo inoltre un incontro urgente con le seguenti finalità:

  • adeguamento immediato dei valori ISEE sotto i quali si determina l’aiuto dei Comuni;
  • condividere la richiesta alla Regione di sospendere la delibera in attesa della conclusione del confronto;
  • condividere la necessità di transitare verso una retta regionale applicando l’ISEE;
  • condividere la richiesta di aumento del Fondo Regionale per la non autosufficienza.

Auspicando un positivo riscontro porgiamo cordiali saluti.

CGIL RIMINI – CISL ROMAGNA – UIL RIMINI

Sindacato pensionati Spi Cgil Rimini – Federazione Nazionale Pensionati FNP Cisl Romagna – Uilp Uil Rimini

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