DOVE LAVORANO I GIOVANI ? Mostra della Cooperativa Edith Stein

Verrà inaugurata venerdì 21 aprile la mostra della Cooperativa Sociale Edith Stein sul tema “Dove lavorano i giovani?” un progetto artistico, ironico ma anche amaro, affrontato da un punto di vista davvero speciale.

L’officina d’arte della Cooperativa Sociale Edith Stein di Rimini, nasce nel 1995, fondata da Don Piero Alberto Sancisi. La sua conduzione è stata affidata ad una artista, arteterapeuta di nome Debora Branchi. L’officina è costituita da persone con problemi psichici.

La maggior parte di queste persone vive da tanto tempo in gruppi appartamento e, frequentando a cadenza settimanale l’officina d’arte, ha raggiunto negli anni un’evoluzione sia a livello cognitivo che pittorico ricevendo vari riconoscimenti ed inviti a far mostre come, ad esempio, all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Accademia di Belle Arti di Ravenna, Museo della Città di Rimini.

Oggi, proprio per il fatto che questo gruppo ha una spiccata sensibilità rispetto al “proprio sentire e percepire il mondo”, Debora Branchi e la Cgil di Rimini con gli ospiti della Cooperativa Edith Stein, hanno realizzato un progetto ispirato al mondo del lavoro.

Questo progetto offre l’opportunità a questi “artisti”, già conosciuti nell’area riminese, di trattare il tema della disoccupazione attraverso frasi ironiche, sarcastiche, nelle quali esprimono lucidamente contenuti forti e sentiti su un tema purtroppo ancora non risolto in particolare per quanto riguarda i giovani disoccupati che in Italia hanno raggiunto quote elevatissime.

L’inaugurazione della mostra si terrà venerdì 21 aprile ore 17.30 presso il Museo della Città di Rimini – via Tonini 1.

L’esposizione sarà visitabile fino al 7 maggio 2017

  • da martedì a sabato 9.30-13 e 16-19

  • domenica e festivi 10-19

  • chiuso lunedì non festivi

lunedì 24 aprile apertura straordinaria orario festivo 10-19

martedì 25 aprile Anniversario della Liberazione orario festivo 10-19

lunedì 1 maggio Festa del Lavoro orario festivo 10-19

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CGIL CISL UIL

CGIL Rimini, CISL Romagna, UIL Rimini dopo aver incontrato la Questora Dott.ssa Rosanna Lavezzaro hanno incontrato la PrefettaDott.ssa Rosa Maria Padovano: l’attenzione al contrasto ad illegalità diffuse, alla sicurezza e alla criminalità organizzata al centro dei temi posti dalle Organizzazioni Sindacali.

Il 26 aprile presso il Palazzo dell’Ufficio Territoriale del Governo la Prefetta Dott.ssa Rosa Maria Padovano ha ricevuto le Segretarie Isabella Pavolucci, Elena Fiero e Giuseppina Morolli rispettivamente per CGIL Rimini, CISL Romagna, UIL Rimini, già ricevute precedentemente anche dalla Questora Dott.ssa Rosanna Lavezzaro il 27 marzo. Entrambi gli incontri hanno consentito alle Organizzazioni Sindacali di esporre i temi che per il nostro territorio suscitano più preoccupazione e di condividere l’intenzione di creare una interazione strutturale a partire dai temi relativi alla gestione dell’immigrazione, alla sicurezza e al contrasto all’illegalità. In particolare sul tema del contrasto alla criminalità organizzata, pur in un contesto riminese che vede molteplici iniziative del mondo dell’associazionismo e sindacale utili a rafforzare i necessari anticorpi, permane un tessuto economico quanto mai fertile per il radicamento delle mafie. A livello regionale CGIL-CISL-UIL – assieme a Libera ed Avviso Pubblico - da tempo hanno elaborato una strategia sul tema più complessivo della “Legalità” attraverso la diffusione e la richiesta di applicazione del “Manifesto per la legalità in Romagna”. Se infatti è vero che è la crisi a creare un tessuto fertile per le mafie, va affermato ancora una volta e con forza che un territorio – come quello riminese – dove fenomeni di illegalità fiscale e sul lavoro sono troppo diffusi, creano un ambiente favorevole alla mimetizzazione del fenomeno mafioso. CGIL CISL UIL nelle prossime settimane chiederanno alla Questura un ulteriore incontro al fine di valutare la possibilità di formalizzare un accordo territoriale di collaborazione operativa e trasmetteranno alla Prefettura la richiesta di costituzione del Tavolo Provinciale permanente sulle aziende sequestrate e confiscate. Riteniamo, proprio alla luce dell’attuale contesto, che le aziende e i beni confiscati