Metro Italia Cash & Carry. Sciopero per il Contratto Integrativo Aziendale

Comunicato stampa. Per la prima volta, dopo decenni di relazioni sindacali strutturate e di contrattazione integrativa, l’attuale dirigenza di Metro non ha voluto sottoscrivere con le Organizzazioni Sindacali il Contratto Integrativo Aziendale.

Un atto grave che si è consumato dopo mesi di trattativa surreale, in cui l’impresa ha esclusivamente ribadito le proprie posizioni in un monologo sordo alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori. A ottobre del resto, il nuovo gruppo dirigente si è permesso, senza neanche aver mai visto un magazzino e, per stessa ammissione dell’impresa, non avendo ancora definito gli obiettivi, di disdettare il contratto integrativo.

Quattro i punti principali su cui l’impresa non ha voluto ascoltare il sindacato:

1. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

2. PREMIO VARIABILE

3. ORARIO DI LAVORO

4. RISTRUTTURAZIONI E CHIUSURE DI PUNTI VENDITA

Davanti alle pregiudiziali poste dall’azienda ogni mediazione è risultata impossibile e gli effetti che la disdetta produrrà saranno a carico delle lavoratrici e dei lavoratori, l’ennesimo atto dell’azienda che punta a tagliare sul costo del lavoro. Le Segreterie Nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs – unitamente alla delegazione trattante e alle strutture territoriali – non possono esimersi dal chiamare le lavoratrici e i lavoratori alla lotta affinché l’azienda muti radicalmente il proprio atteggiamento. Conseguentemente si proclama una giornata di sciopero nazionale per il 19 aprile 2019 e si dispone un pacchetto di ulteriori 8 ore di sciopero da organizzarsi a livello territoriale e di magazzino secondo le modalità ritenute più opportune e consone.

A Rimini è perciò proclamato sciopero per i 31 dipendenti della filiale di Via Tolemaide per l’intero turno di lavoro del 19 aprile 2019.

FILCAMS CGIL RIMINI – FISASCAT CISL ROMAGNA – UILTUCS UIL RIMINI

Mirco Botteghi – Monica Pino – Daniela Giorgini

Rimini, 28/03/2019

VERIFICA ANCHE

Don Chisciotte e le pale eoliche: una battaglia anacronistica contro l’energia del futuro

L'impianto eolico offshore in Adriatico e la posizione di CGIL Rimini. Nella provincia di Rimini la produzione da fonti rinnovabili copre solo il 23,9% del fabbisogno energetico complessivo, ben lontana dagli standard necessari per sostenere una vera transizione ecologica.