Corte dei Conti e contratto della Sanità. Mettiamo in ordine le cose, la verità è una sola.

Comunicato stampa. Serpeggia nei servizi sanitari la voce che del rinnovo contrattuale del comparto sanità non se ne farà nulla perché bocciato dalla Corte dei Conti, voce alimentata ad arte dai maestri della disinformazione che non hanno sottoscritto il contratto e che nel malessere e nel caos vedono la possibilità di raccogliere dei voti alle prossime elezioni RSU.

La voce prende spunto da un articolo di ADKronos, agenzia con cinquant’anni di storia, che titola, “Statali, Corte conti boccia il nuovo contratto”, titolo fuorviante e inopportuno, immediatamente rilanciato da un altro organo di stampa on line di nome ASSOCARENEWS e subito dopo da NURSETIME.

Inopportuno perché la delibera ha come oggetto, viceversa da quanto si legge nel titolo, l’approvazione dell’ipotesi di rinnovo del CCNL delle funzioni centrali.

Un’approvazione netta e senza dubbi, sia della parte normativa che della parte economica.

Per trasparenza e chiarezza alleghiamo la delibera n.1 della Corte dei Conti di approvazione del CCNL delle funzioni centrali.

La bocciatura di cui ADNKronos parla è legata a un’interpretazione del giornalista di un passaggio della delibera della Corte, in cui si definisce deludente la differenziazione salariale che alla luce della legge Brunetta, defunta fortunatamente in alcune delle sue parti peggiori, doveva essere più ampia. La Corte auspicava una maggiore differenziazione.

Così invece non è andata perché abbiamo voluto un contratto perequativo che la ricchezza la distribuisca anziché differenziarla.

Premesso che la bocciatura della Corte sull’ipotesi di contratto non esiste, se l’oggetto del contendere è la distribuzione della ricchezza, per noi quella della Corte è una promozione con 10 in condotta.

FP CGIL Sanità Romagna

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