“La perdita media mensile è di 172 euro rispetto al costo della vita”
È stato firmato un contratto che mortifica le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica e, per la prima volta, li impoverisce. Siamo in presenza di un contratto al ribasso che porta ad una perdita media mensile di 172 euro rispetto al costo della vita. Questo è il giudizio della Funzione Pubblica CGIL, commentando il rinnovo del Ccnl sanità 2022-2024.Un taglio del 10% all’aumento di stipendio dei professionisti della sanità, rispetto all’inflazione reale. Mentre il costo della vita, infatti, è balzato al +16%, i salari aumentano appena del 5,7%. È la prima volta che un contratto fa perdere potere d’acquisto alle lavoratrici e ai lavoratori ed è un peggioramento per noi inaccettabile. Un arretramento anche in termini normativi: mentre il Governo mantiene il tetto sul salario accessorio e sulle assunzioni, il contratto peggiora i carichi di lavoro dando mano libera alle aziende sulla pronta disponibilità, blocca di fatto differenziali economici e incarichi per mancanza di risorse, non risolve problemi come quello della mensa e della retribuzione spettante nei giorni di ferie.Il ruolo del sindacato è quello di battersi affinché si ottengano condizioni di lavoro migliorative per le lavoratrici e i lavoratori ed una retribuzione adeguata al costo della vita. Quello che è stato firmato è un peggioramento annunciato delle condizioni di lavoro oltre che delle retribuzioni di chi ogni giorno si dedica con professionalità alla cura e all’assistenza delle cittadine e dei cittadini.Alcuni esempi: L’aumento dell’indennità infermieristica è di circa 7€ lordi, un’offesa alla Professione! Inoltre per sopperire alla carenza del personale hanno aumentato il numero di pronte disponibilità peggiorando le condizioni di lavoro e obbligando (di fatto) a lavorare di più. A questo si aggiunge la mancanza di risorse sufficienti per riconoscere nuovi differenziali economici (ex passaggi di fascia). Si parla di perdite – rispetto al costo della vita – che superano in ogni caso i 120 euro mensili, per non parlare degli arretrati che, non essendo stati riparametrati all’inflazione reale, portano a differenze che superano anche i 4.000 euro. Si tratta di effetti negativi che in provincia di Rimini impattano sulle retribuzioni di circa 4.000 dipendenti AUSL Romagna.Si tratta di stime elaborate da FP CGIL in base alle tabelle retributive del Ccnl 2022/24 firmato solo da Cisl Fp, Fials, Nursind e Nursing Up, applicando gli incrementi contrattuali solo su stipendi tabellari, non su progressioni economiche acquisite né su incarico base. Sul sito Internet di FP CGIL Rimini è possibile verificare per ciascun inquadramento la perdita calcolata rispetto al costo della vita, a causa della firma di un contratto che a ragione ci siamo rifiutati di sottoscrivere.
Rimini, 28/10/2025
FP CGIL RIMINI
Daniele Esposito
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