La preintesa del contratto della Sanità è saltata

Alcune organizzazioni sindacali, in evidente difficoltà, stanno diffondendo dati imprecisi nel tentativo di ottenere consensi alle prossime elezioni RSU nella sanità. È importante evitare strumentalizzazioni e semplificazioni elettorali, partendo dai numeri e chiarendo la situazione in modo semplice.

La situazione economica attuale

L’inflazione registrata nel triennio 2022-2024 è stata del 17,3%. Questo significa che, senza un adeguamento salariale, i lavoratori hanno visto ridurre il loro potere d’acquisto. Oggi, con lo stesso stipendio, fanno fatica ad arrivare a fine mese. Se l’inflazione è al 17,3% e la proposta dell’aumento salariale è del 6% complessivo si ha una una perdita netta. Non basta un incremento del 6% per compensare l’aumento del costo della vita.

Nel triennio 2019-2021, l’inflazione era del 3,9% e il recupero ottenuto con il precedente rinnovo contrattuale era stato del 3,48%, a dimostrazione che il contesto è completamente diverso e non può essere paragonato al rinnovo precedente.

Cosa c’è dietro agli annunci del Ministro della Salute

Gli annunci di un aumento medio mensile di 172 euro per i lavoratori del comparto sanitario sollevano diversi interrogativi. Ad esempio, per gli operatori sociosanitari si era previsto un incremento di circa 120 euro al mese, ma sottraendo l’indennità di vacanza contrattuale già percepita, l’aumento reale si riduce a soli 50 euro lordi al mese. Dove sono finiti i restanti 122 euro promessi?

I fondi destinati a incrementare il sistema indennitario e lo sviluppo professionale sono deludenti uno 0,22% irrisori per dare le risposte a tutto il sistema indennitario, degli incarichi e dei differenziali economici.

La proposta di ferie a ore, in un contesto di carenza di organico, e la settimana corta, che si traduce in una rimodulazione dell’orario di lavoro su 4 giorni, rischiano di essere strumenti di pressione aziendale piuttosto che reali misure di conciliazione vita-lavoro.

Il rischio reale è di “lavorare di più per guadagnare di più”

La possibilità di derogare al limite delle sette pronte disponibilità, l’aumento delle attività aggiuntive e la detassazione degli straordinari, suggerisce il messaggio: “se vuoi guadagnare di più, devi lavorare di più”. Questo, però, viene proposto a lavoratori che hanno una media di 35 giorni di ferie arretrate.

Il ruolo del sindacato

Accusare la CGIL di bloccare il rinnovo contrattuale per fare campagna elettorale è una mistificazione. Esistono contratti collettivi in grado di recuperare l’inflazione, vedi CCNL Agidae, Uneba e lo stesso delle cooperative sociali che ha ottenuto un recupero più del 10% dell’inflazione, firmati dalla CGIL, non potevamo firmare un contratto che metteva ancora una volta in concorrenza lavoratrici e lavoratori che lavorano nei servizi alla persona, la nostra posizione è sempre stata stesso lavoro stessa retribuzione.

C’è un evidente contrasto tra le parole e i fatti: durante la pandemia i lavoratori della sanità sono stati definiti “eroi”, ma oggi, con un rinnovo contrattuale che propone un aumento minimo, il loro sacrificio non viene adeguatamente riconosciuto.

La trattativa non conclusa, grazie all’intervento di sigle sindacali come FP CGIL, ha evitato la svalutazione del personale sanitario, aprendo la possibilità di coinvolgere le Regioni per cercare soluzioni adeguate. La risposta per proteggere i lavoratori dai turni massacranti, dai carichi di lavoro eccessivi e dalle aggressioni può arrivare solo da un significativo aumento delle risorse, non solo sugli stipendi base, ma anche nella valorizzazione delle indennità e nello sviluppo professionale, con il superamento di tutti i testi di spesa che stanno uccidendo il Servizio Sanitario Nazionale

Conclusioni

Difendere i lavoratori della sanità è una questione seria e non si risolve accettando contratti al ribasso o contribuendo allo smantellamento della sanità pubblica. La tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità non si difende nelle aule di tribunale ma sottoscrivendo contratti nazionali dignitosi che rispettino le loro professionalità e garantiscano la salute di tutti.

Rimini, 23.1.2025

FP CGIL Rimini

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