
Ancora una volta, il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Infermi” di Rimini è stato teatro di un episodio di violenza grave e inaccettabile. Nella notte tra domenica e lunedì, un’aggressione ai danni del personale sanitario ha scosso profondamente l’intera struttura: una donna in evidente stato di alterazione ha seminato il panico, brandendo un bastone appuntito e ferendo alcuni operatori sanitari.
La scena che si è presentata all’arrivo delle forze dell’ordine è stata raccapricciante: sangue lungo i corridoi e nell’area triage, sanitari costretti a barricarsi in un ambulatorio per difendersi, in attesa di un intervento che è arrivato solo dopo oltre mezz’ora. Solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine è stato possibile ripristinare l’adeguata e necessaria sicurezza all’interno della struttura.
La FP CGIL denuncia da tempo la crescente insicurezza negli ambienti di lavoro ospedalieri, in particolare nei Pronto Soccorso, dove le condizioni di attesa prolungata, il sovraffollamento, gli spazi inadeguati, la promiscuità tra pazienti agitati e presunti psichiatrici, e la carenza di personale costituiscono un terreno fertile per l’escalation di episodi violenti. L’episodio di Rimini non è un caso isolato, ma solo l’ultimo di una lunga serie di eventi spesso non riportati dalla stampa, ma pressoché quotidiani, che non ottengono la meritata risonanza.
CGIL e FP CGIL sottolineano che: “Nonostante la situazione fosse di estremo pericolo, il personale sanitario ha pensato prima di tutto a mettere in sicurezza i pazienti presenti. Ancora una volta, medici, infermieri e OSS hanno dimostrato un senso del dovere e una professionalità encomiabili, ma non possiamo più permettere che la loro incolumità venga sacrificata sull’altare della mancanza di misure di sicurezza adeguate.”
Con l’arrivo dell’estate e l’aumento dell’afflusso turistico, il rischio è destinato a crescere in maniera esponenziale. In un contesto dove non esistono percorsi separati per i pazienti psichiatrici e in stato di agitazione, né misure pienamente adeguate di prevenzione, la sicurezza degli operatori e degli utenti è seriamente compromessa.
È inaccettabile che medici, infermieri e operatori socio-sanitari debbano continuare a svolgere la propria attività professionale in condizioni di insicurezza. Chiediamo con forza l’istituzione di un presidio di polizia permanente all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Rimini. Tale misura rappresenterebbe non solo un deterrente efficace contro futuri episodi di violenza, ma garantirebbe anche un intervento immediato in situazioni di emergenza.
Basta parole: servono azioni concrete per la sicurezza di chi, ogni giorno, si prende cura della salute della collettività. L’inasprimento delle pene, così come stabilito dal Governo, risulta di per sé insufficiente per affrontare il tema della sicurezza delle operatrici e degli operatori sanitari, così come delle cittadine e dei cittadini che accedono ai servizi ospedalieri. La sola logica repressiva per affrontare il disagio psichiatrico non risolve nulla: riteniamo necessario che i soggetti istituzionali inizino a ragionare in termini concreti, dando piena applicazione alla legge n. 113/2020 in materia di sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie, anche attraverso uno specifico protocollo in sede prefettizia.
Rimini, 17/6/2025
CGIL RIMINI – FP CGIL RIMINI
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